Circolo ermeneutico Responsabilità civile e previdenza 2015

Sommario 1. Il circolo ermeneutico. —2. Il danno biologico. —3. Il diritto all’identità personale. ...


Il fluire delle idee e il loro scambio tra i protagonisti del diritto (accademici, avvocati e giudici)
rappresentano la principale risorsa per il costante rinnovamento di quest’ultimo.
The flowing of thoughts and opinions and their exchange among the main characters (scholars, lawyers and
judges) of the law represent the fruitful source for the continuous renewal of the latter.

 

Sommario 1. Il circolo ermeneutico. —2. Il danno biologico. —3. Il diritto all’identità personale. —
4. La responsabilità del produttore. — 5. La responsabilità della Pubblica Amministrazione per la
lesione di interessi legittimi.

 

1. IL CIRCOLO ERMENEUTICO Vorrei portare alcune testimonianze personali relative a vicende intellettuali che si sono tradotte in modelli di sentenza e quindi in orientamenti della giurisprudenza nella materia della responsabilità civile. Farò quattro esempi. Di tre posso anche dire di aver partecipato alla formazione di un convincimento che si è tradotto in idee poi accolte dagli avvocati e, tramite gli avvocati, dai giudici; del quarto posso fare invece il testimone de relato. Sono necessarie due precisazioni iniziali. La prima è che quando si parla di influenza della dottrina sulla giurisprudenza si cita una formula che è ormai invalsa nell’uso ma non deve trarci in inganno. La formula allude soltanto al primo segmento di un processo circolare, nella sequenza dottrina/giurisprudenza,maè incompleta. Ciò perché molte volte le idee nascono, prima che dalla lettura di saggi, libri, trattati, magari leggendo le sentenze, le rassegne, le massime, poi si rielaborano e quindi diventano il fondamento dottrinale di una tesi che viene accolta nelle memorie che preparano gli avvocati, i quali a loro volta cercano di persuadere il giudice con le loro argomentazioni e quindi di far accreditare la tesi originariamente creata dall’accademico. A sua volta il giudice, che deve giudicare secondo le domande presentate dagli avvocati, in conformità al principio del contraddittorio, quindi sentendo le parti, e secondo quello che è stato provato e allegato nel corso del giudizio, si preoccupa di elaborare la motivazione, e giudica, tracciando la demarcazione tra il torto e la ragione. Si crea dunque un processo circolare che fa il percorso di andata e ritorno: dalla sen-

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(*) Intervento tenuto alla Tavola rotonda dal titolo « L’influenza della dottrina sulla giurisprudenza in tema di responsabilità civile », svoltasi a Milano presso l’Università L. Bocconi il 28 ottobre 2015 in occasione delle celebrazioni per gli 80 anni della nostra Rivista.

 

Guido Alpa