Il pensiero di Paolo Grossi: alla ricerca di un ordine giuridico di Guido Alpa

Le opere di Paolo Grossi riflettono un mondo, il mondo del diritto dipinto da ...


SAGGI

GUIDO ALPA

Paolo Grossi, alla ricerca di un ordine giuridico

SOMMARIO: 1. Un nuovo modo di concepire il diritto e la storia. – 2. L’antologia. – 3. Le idee di fondo. – 4. Un «primato» in discussione: il legislatore e le trasformazioni della legge. – 5. L’illusione illuminista e gli itinerari della modernita` . – 6. La prospettiva di un giurista. – 7. Le radici medievali del pluralismo. – 8. Oltre le mitologie giuridiche della modernita` , la dimensione giuridica nello spazio globale.

1. – Le opere di Paolo Grossi riflettono un mondo, il mondo del diritto dipinto da uno storico un po’ speciale, dotato di uno spirito multiforme ed eccelso: la mano del pittore si preoccupa di restituire l’immagine di un mondo concreto o, per usare un termine del suo vocabolario, carnale, cioe` vissuto, non consegnato al passato, ma in perpetuo divenire, oggetto di rinnovate interpretazioni, non astratto e algido ma innervato nell’esperienza dell’uomo. L’uomo non e` visto come mero individuo titolare di diritti e di doveri, ma piuttosto come persona della vita reale, e l’esperienza stessa come l’arco di tempo di una vita intessuta delle relazioni, delle contese, delle aspirazioni, delle pretese proprie della dimensione umana. Gia` in queste poche battute emerge la duplice concezione di diritto e di storia che Paolo Grossi ha costruito con originalita` e preveggenza nel corso di un lungo itinerario di studi e riflessioni. Studioso, accademico, scrittore, giurista in senso compiuto, dapprima componente ed ora presidente della Corte costituzionale; il pittore nel suo affresco distingue piu` piani, adopera la prospettiva, usa molti colori, coinvolge molti personaggi: il suo e` un affresco affollato di persone, di simboli, di colori e, quindi, affascina e disorienta. Affascina perche´ il giurista iuxta ordinem si sente portato in una dimensione diversa da quella che aveva creduto essere propria (ed unica) del diritto, con le sue formule, il suo periodare, il suo declinare, il suo descrivere, il suo prescrivere e sanzionare; disorienta perche´ il giurista iuxta ordinem portato fuori da quel sicuro terreno poggiato sull’esegesi, sulla pura forma, sui concetti indissolubili, teme di cadere, perde l’orientamento, si avverte senza protezione.

Contratto e impresa 2/2016

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Guido Alpa